CONTROLLO VICINATO AL VIA NELLE CIRCOSCRIZIONI

Un meccanismo che non si sostituisce a nulla di ciò già presente sul territorio ma si aggiunge come ulteriore strumento di vigilanza.

Questo il progetto, collegato alle iniziative del “Quartiere che vorrei”, che tramite la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, darà il via a un sistema di sicurezza urbana dove ogni elemento, tramite il coordinamento delle Forze di Polizia, ha un suo ruolo.

Il progetto, riconoscibile attraverso un logo specifico, che potrebbe arrivare a breve anche in 5° Circoscrizione, è stato recentemente presentato nella 2° e 3° Circoscrizione, che per prime sperimenteranno il sistema grazie alla disponibilità raccolta a inizio anno a seguito del protocollo stipulato tra Comune e Prefettura.

Di seguito i punti cardine del progetto.

Controllare e osservare il territorio per un la cultura della sicurezza partecipata:
Conosciamo talmente bene i luoghi che ci circondano che non li osserviamo mai con attenzione. Conosciamo chi abita nel nostro palazzo? Chi frequenta il nostro bar, la piazza o il parco dove facciamo jogging? Sappiamo quali sono le auto parcheggiate fuori casa e a chi appartengono?
E’ importante guardare ciò che accade intorno a noi per rilevare situazioni anomale, capire se si verificano spesso e imparare a capire gli eventuali segnali che ci dicono che attorno a noi sta accadendo qualcosa di anomalo, avendo però un riferimento Istituzionale al quale segnalare ciò che abbiamo osservato, è questa, in ultima analisi, la quintessenza del controllo di vicinato.

Oggetto delle segnalazioni:
Mezzi di trasporto sospetti, potenziali fenomeni di bullismo, episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, significative situazioni di degrado urbano, disagio sociale e di disturbo al riposo delle persone, atti vandalici, persone in stato confusionale o senza fissa dimora, utilizzi indebiti di spazi pubblici, malfunzionamenti o interruzioni di servizi pubblici.

Compiti del coordinatore:
Ha un ruolo fondamentale perché è l’anello do congiunzione tra il gruppo e le Forze di Polizia e la Polizia Locale, il coordinatore sarà riconosciuto ufficialmente dall’Amministrazione comunale e sarà inserito in un elenco quale referente coordinatore di zona, dovrà comunicare solo le segnalazioni ritenute importanti, manterrà i contatti con le Forze di Polizia e ala Polizia Locale al fine di ricevere informazioni sulle azioni criminali più recenti nella zona o in zone limitrofe, avrà cura di trasmettere le informazioni ricevute utili per la comunità con un semplice passaparola o compilando piccolo messaggi da comunicare nei modi ritenuti opportuni, incoraggiando la vigilanza informale tra i residenti dell’area e accogliendo eventuali nuovi vicini informandoli e integrandoli nell’attività di controllo di vicinato.

Cosa non fa un gruppo di controllo del vicinato:
Anzitutto non si sostituisce alle Forze di Polizia che hanno il compito esclusivo di svolgere l’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati, non devono quindi intervenire in caso di reato, non fa indagini sugli individui, non scheda le persone, non si intromette nella sfera privata altrui.

Soddisfazione per l’avvio del progetto da parte dell’Assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi, “Il Controllo di vicinato metterà a terra quanto già previsto dalle linee guida del Ministero degli Interni e che è alla base del protocollo siglato a febbraio con la Prefettura e le Forze dell’Ordine, un meccanismo che si aggiunge come ulteriore strumento di vigilanza ma anche di partecipazione attiva, inserendosi in quell’idea di quartiere che vorrei che la nostra Amministrazione sta portando avanti. Nel lavoro di questi mesi sono stati definiti il protocollo e vademecum operativo, l’ampia risposta dei cittadini sarà ad ogni modo un ulteriore modo per mettere a fuoco e mettere a sistema il concetto di rete e di collaborazione tra i diversi attori della nostra città”.