LETTERA DA UN PAESANO

Per la nostra rubrica “Lettera da un paesano“, in questa occasione vogliamo nuovamente discutere di disabilitata tramite l’intervento di un nostro lettore che, in prima persona, ben conosce le difficoltà del tema, difficoltà che ha riscontrato anche qui a Ca’ di David.

“Da quando la disabilità si è insediata nella mia famiglia ad ogni cambio di Amministrazione ho invitato il neo Sindaco a farsi spingere su una sedia a rotelle per le strade della città per aiutarlo a verificare come siano disseminate di barriere di ogni tipo: strettoie, pali, radici affioranti, scivoli mancanti, assenza di aree di inversione, strisce sbiadite o assenti, e via ostacolando.

L’ex Sindaco Michela Sironi rispose gentilmente che sapeva già cosa fare; da Paolo Zanotto non pervenne riscontro; nemmeno da Flacio Tosi anche se devo riconoscere che durante il suo primo mandato alcuni ostacoli da me segnalati vennero prontamente rimossi.

Con l’uscente Federico Sboarina sembrò andare meglio perché rispose cortesemente al mio invito ma delegò l’Assessora Ilaria Segala a effettuare il tour, ne fui felice, in quanto più leggera da spingere, ma non se ne fece niente, a suo merito va ascritta però la realizzazione del PEBA, Piano Eliminazione Barriere Architettoniche, anche se purtroppo delle 2.304 criticità rilevate nel solo centro storico è riuscita a risolverne appena 26.

Anche questa volta, malgrado nel frattempo 20 anni si siano aggiunti alla mia anagrafe e spingere una carrozzella non è più esercizio consigliabile, stavo preparando il tradizionale invito, lo avrei inoltrato direttamente al nuovo Assessore, pensando di lasciare in pace il buon neo Sindaco Damiano Tommasi ma scorrendo più volte il comunicato sulla Giunta comunale mi sono accorto che non c’è alcuna delega alle barriere, ho consultato anche altre fonti, sperando in qualche errore, ma è così.

Non avendo la possibilità di interpellare il Sindaco, ho chiesto lumi ad alcuni Assessori interessati, nella loro precedente attività politica, al problema delle barriere ma il senso prevalente delle loro risposte è che la delega sia stata frazionata tra i vari Assessorati. Sicuramente ci sarà stato qualche ragionamento per arrivare a tale decisione, ma personalmente, se così fosse, non credo sia un buon metodo.

Le barriere a Verona sono migliaia e non solo nel centro storico anzi… e rendono impossibile la mobilità e le relazioni sociali a un numero di cittadini enorme, è un problema la cui soluzione va avviata subito innanzitutto per una esigenza di civiltà ma anche perché la persistenza di ostacoli incide negativamente sulla vivibilità della città, sulla fruizione degli spazi sociali e culturali anche da parte di visitatori, e sulla integrazione delle persone meno fortunate.

Differenziare le responsabilità a seconda delle competenze dei vari assessorati apparentemente sembra una soluzione efficiente ma nella pratica porterà a perdite di tempo, sovrapposizioni, conflitti, un esempio? Per accedere alla biblioteca civica di Ca’ di David è necessario superare un gradino sul marciapiede e poi affrontare un’impossibile scala, quando si deciderà finalmente di renderla accessibile chi dovrà provvedere L’Assessore alle strade e giardini? Quello alla mobilità? Alla cultura? Al patrimonio? Al decentramento? E ancora, si dovranno poi riunire per decidere? Chi stenderà la deliberazione? Con quali capitoli di bilancio?

Si capisce subito che non può funzionare, sperando che non sia così, ma in effetti la delega manca, credo sia auspicabile e urgente un chiarimento risolutivo da parte del Sindaco”.

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