PANCHINA GIALLA PER DIRITTI CIVILI

Il movimento civico Traguardi ha presentato una mozione che impegna l’Amministrazione comunale a individuare, in ciascuna della 8 Circoscrizioni cittadine, una panchina pubblica da verniciare di giallo, il colore utilizzato da Amnesty International per le sue campagne a favore del riconoscimento dei diritti civili e associato, da qualche anno, anche alla figura di Giulio Regeni.

Si tratterebbe a detta del movimento di un’azione semplice, facilmente praticabile, ma dall’alto valore simbolico per tenere viva l’attenzione sulle ingiustizie che continuano a consumarsi in tutto il mondo, “Sono moltissimi gli uomini e le donne imprigionati e torturati solo per aver espresso opinioni politiche o per il loro impegno a favore dei diritti umani e fra loro, anche Giulio Regeni e Patrick Zaki”, afferma il promotore dell’iniziativa Mirko Filippini, attivista di Traguardi e referente in 7° Circoscrizione, “Il nostro obiettivo è ricordare la figura del ricercatore italiano Regeni, dottorando dell’università di Cambridge rapito al Cairo 5 anni fa e ritrovato senza vita, dopo essere stato torturato, e tenere alta la guardia sulla vicenda di Zaki, cittadino egiziano, studente all’università di Bologna, che ha superato i 500 giorni di prigionia per presunta azione sovversiva”.

Una proposta sostenuta anche dal Consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari, “In Italia numerosi enti locali, università e luoghi della cultura hanno aderito a campagne e iniziative chiedendo che sia fatta luce sull’omicidio Regeni mentre il Senato ha già approvato in maniera unitaria la mozione per conferire la cittadinanza onoraria a Zaki, d’altra parte il ruolo degli amministratori pubblici è anche questo, tenere alto il livello di attenzione dell’opinione pubblica su queste tristi vicende, che non possiamo dimenticare, stimolando la cittadinanza e in particolare i giovani al rispetto della tutela dei diritti, della solidarietà e della memoria condivisa, affinché si possa presto conoscere la verità su quanto accaduto a Regeni e ottenere, finalmente, la scarcerazione di Zaki”.