DUE SERVIZI PER FAVORIRE LA VACCINAZIONE

Due servizi per agevolare i cittadini chiamati alla vaccinazione, predisposti in questi giorni dal Comune di Verona.

Il primo riferito agli autobus urbani, gratuiti per andata e ritorno presentando la prenotazione, ovviamente nel giorno della vaccinazione e negli orari a cavallo della prenotazione, una novità importante, soprattutto per la seconda fase di vaccinazione, ossia quella delle categorie più giovani che si spostano in autonomia con i mezzi pubblici.

Il secondo servizio, invcece, iniziato lo scorso weekend e terminato in questi giorni, relativo alla consegna di 6.307 lettere agli ultra 80enni che non si sono ancora vaccinati perché non sono riusciti a prenotarsi online, un servizio reso possibile grazie agli agenti della Polizia Locale che da sabato, di casa in casa e in 3 giorni hanno concluso il servizio, un’attività importante che ha permesso di mappare i reali bisogni degli anziani, gli agenti, infatti, non hanno solo consegnato nelle mani dei diretti interessati o dei familiari la lettera con giorno e orario per vaccinarsi ma hanno anche verificato le condizioni degli ultra 80enni e le eventuali necessità di supporto.

Ben 80 gli agenti che sabato, in scooter, moto, macchina e bici, sono stati impegnati nella consegna, 100 quelli operativi domenica e 60 lunedì, e da quali è emerso un forte interesse a vaccinarsi da parte degli anziani contattati e un 4% di mancato interesse, una situazione in parte evidenziata lo scorso weekend anche dal centro vaccini di Castel d’Azzano, come riferito dal coordinatore dell’iniziativa per la medicina di gruppo Franco Bertaso, “La coorte interessata da questa iniziativa comprende 2.200 persone ma tenendo conto di quello che ci hanno detto in questi giorni i nostri assistiti credo proprio che le 1.100 dosi che ci sono state messe a disposizione dell’Ulss 9 basteranno a dare risposta a tutti quelli che si presenteranno, le cause della partecipazione ridotta alla proposta di vaccinarsi sono diverse, c’è chi ha dovuto rinunciare a causa di proprie fragilità e chi, invece, lo ha fatto per scelta, chi di solito non utilizza il vaccino influenzale spesso ha deciso di non fare anche quello per il Covid ma sicuramente ha inciso anche il fatto che il siero utilizzato a Castel d’Azzano sia quello di AstraZeneca, ho ricevuto varie telefonate di pazienti che, una volta saputo che tipo di vaccino sarebbe stato loro iniettato, mi hanno detto che non si sarebbero presentati, evidentemente l’alternarsi di notizie che c’è stato negli scorsi giorni ha finito per creare allarme anche se i dati dicono che la probabilità di subire una trombosi venosa sono pari a quelle di essere colpiti da un fulmine mentre ci si trova in mezzo ad una strada”.