UN SOTTOPASSO CHE COLLEGA I QUARTIERI

Il passaggio della linea ferroviaria Alta Velocità / Alta Capacità sul territorio veronese porterà con sé l’infrastruttura stradale che risolverà i problemi viabilistici dei quartieri Santa Lucia, Golosine, Fiera e Stadio, strategica anche in vista della riconversione dell’ex Scalo merci nel Central Park cittadino.

Questo quanto dichiarato dalla giunta, chiamata da Ferrovie dello Stato ad indicare le opere compensative da sviluppare a livello di progetto definitivo dell’AV/AC nodo di Verona, che non ha avuto dubbi nel dare la precedenza al sottopasso carrabile del fascio di binari che resteranno attivi nell’ambito dell’ex scalo merci di Verona Porta Nuova individuato in posizione baricentrica dello scalo.

Un’opera funzionale ad una viabilità di tipo urbano, larga 14,5 metri con una corsia per senso di marcia, marciapiedi e pista ciclabile che andrebbe a collegare via Albere e Via delle Coste con Stradone Santa Lucia creando così un ulteriore collegamento Nord-Sud oltre a quelli ormai saturi di viale Piave e via Albere.

Una priorità legittimata dai dati sul traffico emersi dal PUMS e realizzabile anche dal punto di vista delle tempistiche, l’opera infatti, per un’economia dei prezzi e dell’impatto dei lavori sul territorio, dovrà essere realizzata contemporaneamente all’Alta Velocità / Altra Capacità per un costo stimato da Ferrovie dello Stato di circa 20 milioni di euro, cifra questa che supera di almeno 5 milioni i 14,8 milioni di euro dell’importo disponibile per le opere compensative che RFI realizzare con il passaggio dell’AV/AC per un importo complessivo dei due lotti progettuali per il nodo ovest e per quello a est della città.

Un’opera compensativa e presa in considerazione dall’Amministrazione con la volontà di intraprendere un percorso di riconversione dell’ex Scalo Merci e alla contestuale trasformazione nel grande polmone verde delle città, la cui vivibilità gioverebbe della presenza della nuova strada di collegamento interquartierale, sia per le indicazioni emerse dal PUMS di cui il Comune si è dotato di recente.

Nel dettaglio è intervenuto l’assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala, “La concomitanza tra AV/AC, PUMS e redazione del masterplan del Central Park ci ha fornito un’occasione unica che non potevamo perdere, in pratica si collegheranno i quartieri a sud e a nord della stazione, oggi non connessi direttamente a vantaggio anche della mobilità sostenibile, questo è il momento di incidere, più avanti nel tempo diventerebbe un’opera troppo costosa e difficile da cantierizzare, abbiamo chiesto a RFI di unire il costo complessivo delle opere compensative previste sia per il nodo est che ovest, se pur ora è difficile calcolare l’importo esatto del nuovo sottopasso siamo disposti a contribuire per la parte mancante di finanziamento o a ad ultimare l’opera una volta portata al grezzo da RFI, questo sempre in relazione al futuro Central Park, un parco pubblico di 500 mila metri quadrati e per il quale era impensabile non fare le dovute considerazioni sul fronte della viabilità vista anche la posizione in cui si trova l’area”.