POSSIBILE CHIUSURA UFFICI POSTALI

Nulla è ancora stato deciso ma da quanto è emerso dai recenti incontri tra Poste Italiane e l’attuale Amministrazione comunale, alcuni uffici postali del territorio verrano prossimamente “rimodulati” ovvero chiusi o accorpati.

Tra gli uffici interessati sono stati segnalati i vicini locali di via Scuderlando, ricordiamo attualmente fuori servizio a causa del tentato furto al bancomat del quale vi avevamo scritto in un nostro precedente articolo, e quello di via Umago, entrambi locati a Borgo Roma, due uffici che se chiusi porterebbero quasi certamente a un ulteriore carico di lavoro per il nostro ufficio postale di via del Tricolore il quale, come molti cittadini ci segnalano, è spesso già soggetto a lunghe code di attesa.

In attesa però che Poste Italiane confermi tempi e modi dell’intervento di rimodulazione dei propri uffici, la politica veronese è già scesa in campo, da Albero Bozza, Consigliere Tosiano, che chiede all’attuale Amministrazione di lavorare da subito per evitare disservizi ai cittadini, “Quella che doveva essere l’attenzione di questa Amministrazione, più volte promessa in campagna elettorale per i nostri quartieri, si sta trasformando in un disastro, Poste Italiane dichiara che nessun ufficio postale verrà chiuso senza una completa e preventiva condivisione con le competenti autorità comunali e al tempo stesso l’Assessore Padovani, che della Poste Italiane è pure dipendente, dichiara che l’Amministrazione comunale non ha alcun titolo per decidere in merito, uno scarica barile poco simpatico e grave in questo inizio d’anno”, al citato Assessore Marco Padovani che rispondendo al Consigliere replica, “Non facciamo speculazioni politiche, ci siamo attivati da subito per limitare al minimo le chiusure” e mentre la politica veronese discute, il caso arriva anche  in Parlamento con l’interrogazione del Senatore veronese della Lega, Paolo Tosato, che dichiara, “La chiusura di un ufficio postale inficia inevitabilmente l’erogazione dei servizi alle comunità siano esse piccole o grandi, i disagi per la popolazione, specie anziana, non solo sono rilevanti dal punto di vista pratico ma anche di presidio sociale territoriale, chiediamo quindi al Ministro di adoperarsi immediatamente con Poste Italiane per ottenere un ripensamento rispetto ad ogni ipotesi di un piano di ristrutturazione di così ampia portata”.

Nel frattempo che la politica cerchi di mediare alla situazione, ai cittadini non resta che attendere nuovi sviluppi anche se nei quartieri interessati c’è già chi si sta mobilitando per possibili manifestazioni di protesta e raccolte di firme.